Sembra una citazione ad American Graffiti e alla società “tuttogas” del tempo questa fotografia posta qui in evidenza, che ritrae una giovane donna in primissimo piano mentre fuma lungo la strada.
Lo fa con un dito steccato, le unghie cortissime, sembra uscita da un party della lunga sera prima. Entra nell’obiettivo, anzi pare che le vada stretto, è irresistibile.
A tutto ciò pensa uno street photographer quando s’aggira lungo le strade, o lo vede e basta? Oppure è lo spettatore che è libero di pensare, vedere, interpretare?
Di sicuro qualcosa e molto altro lo vede Alessandro Biggi, fotografo ligure che ama quel che succede per strada, perché accade e basta lì in quel momento e occorre essere bravi davvero per poterlo acchiappare, l’istante che è bellissimo allora e mai tornerà più uguale.
Gli scatti di Alessandro Biggi esprimono un potente senso di libertà, di chi s’aggira lungo la strada padrone dell’obiettivo e dell’occhio, mentre fa click coi tempi che più gli pare. Sono immagini belle nel senso dell’estetica fotografica anche, sia nei colori che nei bianchi e neri, assolutamente coinvolgenti.
E a ben guardare ognuno di questi scatti è come il frame di un lungometraggio, densi di un qualche dinamismo, senz’altro d’azione.
Curioso davvero è vedere quello che accade dentro a ciascuno di essi: v’è sempre un movimento che prelude ad un’azione imminente, la sensazione che qualcosa stia per accadere ma che di fatto non succede.
Attesa, imprevedibilità, illusione caratterizzano le immagini di Alessandro Biggi dove aleggia uno spirito Hitchcockiano che le rende curiose, enigmatiche e che fa anche un po’ sorridere. Così mentre nell’ombra appare una turista nell’atto di scattare una fotografia, alle sue spalle spunta un’altra presenza; sulla panchina dove si è addormentato un uomo giace una borsa che sembra qualcos’altro; dalla bocca della ragazza spunta uno zampillo d’acqua e così via.
Guizzo, sagacia ed imprevidibilità alla Martin Parr nelle impressioni di strada di Alessandro Biggi.
1- Che significato attribuisce all’espressione “fotografo di strada”?
Il “fotografo di strada” ha un significato molto importante e soprattutto svolge un ruolo fondamentale, racconta la vita quotidiana permettendoci di vedere oggi quello che eravamo ieri e domani di sapere come siamo oggi, è pertanto “custode della memoria”, in una società come quella attuale dove tutto sembra correre freneticamente, riuscire a fermare quell’ istante archiviandolo nel passato e consegnandolo al futuro, è cosa davvero molto importante. Essere uno “Street Photographer” significa essere in sintonia con la vita, percepirne gli umori, gli odori, i colori, i particolari, viverla insomma con intensità per poi cercare di rappresentarla; così facendo si impara ad osservare, a non pensare ma ad essere veloci, istintivi, si impara il rispetto per il prossimo e soprattutto ad amare “l’uomo”, lui, il vero protagonista di tutto questo.
2- Crede che gli individui che ritrae lungo le strade mostrino li’ la loro vera essenza?
Credo che la vera essenza di una persona la si trovi soprattutto nella sua spontaneità e la strada è forse il luogo migliore per rappresentarla…a volte basta poco, un gesto, uno sguardo, un movimento per scoprirla…attimi infinitamente piccoli in cui cerchi attraverso il tuo scatto di esaltarne la vera essenza e quando riesci a rendere straordinario, quel qualcosa che in realtà è semplicemente ordinario, ecco, in quei momenti stai scrivendo un altra pagina importantissima.
3- Si scatti una “street photo”, cosa vede?
Difficile da dire…sono talmente abituato a scattarle io, che a vedermi soggetto di me stesso ho qualche difficoltà, tutto questo risulta complicato, soprattutto perché le due figure si invertono e da acuto osservatore diventi improvvisamente attore protagonista, provo a rispondere, dapprima analizzando il mio modo di fare Street e di riflesso “leggendo” tra le mie fotografie, il tutto cercando di immedesimarmi nel soggetto o guardandomi lì tra la folla. Se guardassi la mia fotografia mi identificherei nel soggetto principale quindi l’attore protagonista al centro della scena che a suo modo prova a dominarla, sicuramente una fotografia che guardandola, si percepisce anche i rumori della città metropolitana, il caos, il bisbiglio della gente, i clacson, le sirene dei mezzi di soccorso ed infine analizzando nel profondo il fotogramma certamente vedrei un importante espressività nello scatto, una grande velocità d’azione e soprattutto una vera spontaneità, quest’ultima, tra gli ingredienti fondamentali per esaltare la vera essenza dell’individuo.
Contatto FB: Alessandro Biggi
Per PHOLIO: Ilaria Sciadi Adel
V’è sempre un movimento che prelude ad un’azione imminente, la sensazione che qualcosa stia per accadere ma che di fatto non succede.