Nella gioia e nel dolore, nella strada e nella fotografia. Quella che il fotografo rivolge alla street photography è una vera e propria promessa per la vita. Gli scatti di Baldy Patikradja si pongono nel mezzo di un lungo viaggio, come un pellegrinaggio alla ricerca del significato ultimo delle cose e dell’esistenza. Queste immagini sono dense di spiritualità e misticismo, tuttavia quest’ultimo assume un’accezione profondamente umana. Di fatti l’individuo è posto sempre nel mezzo di uno scenario urbano, o meglio lungo una strada che lo conduce verso una meta ignota. S’avverte, però, il sentimento dello stupore dato dalla scoperta di qualcosa di incredibile. Protagonista è, indubbiamente, l’uomo negli scatti di Baldy Patikradja, a metà tra “umano” e “divino”. In questo “Kerouac” della fotografia non mancano però gli assiomi caratteristici della street photography come la tecnica dello snapshoot- scatto colto- o quella del “doppio”, le quali creano nell’immagine fotografica la terza dimensione. Si nota in questi scatti una certa inclinazione dell’autore verso una visione romantica dell’arte visiva; non manca però il guizzo ironico che ammalia lo spettatore e tiene alta l’attenzione. Perché se da un lato l’individuo ritratto appare solo lungo una strada priva di contorni e lui medesimo non ha lineamenti, dall’altro egli è immerso nella giungla urbana cosicché diventi parte integrante del fremito della città. Nel b/n e nel colore, nella solitudine della notte e nella calura estiva del giorno, nella strada e nella fotografia Baldy Patikradja esprime l’intima essenza dell’uomo solo con la strada, con l’andare e con il viaggio.
Contatto FB: Baldy Patikradja
Per PHOLIO: Ilaria Sciadi Adel
Protagonista è, indubbiamente, l’uomo negli scatti di Baldy Patikradja, a metà tra “umano” e “divino”.