Nella casa di Trinidad abita l’attesa. S’aggrappa alle cose e si scioglie sui volti appesi alle finestre. L’attesa è come un sentimento a Cuba e il tempo è la sua casa.
Daniela Contini ama fotografare le persone, ne cerca il contatto diretto per raccontare frammenti di vita che la incontrano.
Daniela Contini entra nella casa di Trinidad come una presenza fugace ed al contempo discreta. Sembra di guardare attraverso il suo occhio fotografico che spia silenzioso al di là delle finestra, oltre le porte. E seppur discreto, l’obiettivo fotografico di Daniela Contini indugia sui visi degli abitanti della casa di Trinidad, ritratti in primissimo piano avvolti dalla luce calda di Cuba.
Gli abitanti della casa sono lì, seduti sulle sedie a dondolo di paglia mentre sono in attesa. La guardano l’attesa, come uno spirito che sorveglia la casa, mentre sembrano giacere immobili come rettili al sole. E viene da domandarsi chi sono, che ricordi hanno e quale futuro. Hanno perduto un figlio e lui ama gli uccelli. Ma che tempo è l’attesa? Cosa accade mentre si attende e cosa si attende? Nulla accade lungo le strade di Trinidad, i suoi abitanti sono come gli uccelli che guardano chiusi nelle loro gabbiette.
V’è uno scatto, tra quelli presentati, in cui ad essere ritratti sono degli abiti, come camicie da lavoro. Queste stanno come figure umane appese, la luce le taglia di traverso che pare animarle. Sono lì ed aspettano, così come gli abitanti della città di Trinidad. In attesa.
1- Il titolo di questo articolo è “L’attesa”. Che differenza c’è tra il”tempo” della società occidentale e il “tempo” della società dei paesi latino-americani?
Da quello che ho potuto constatare nel mio breve soggiorno a Cuba il tempo e’ sicuramente percepito e vissuto in maniera diversa da quello che siamo abituati noi. Non esiste la frenesia, il corri corri che conosciamo noi. Ma questa percezione del tempo piu’ lenta e’ comune a diverse parti del mondo non occidentali e qui mi chiedo se forse non siamo noi quelli che sbagliano? Noi dove dobbiamo arrivare con le nostre corse e il nostro affanno?
2- Il tempo è anche uno stato d’animo?
Certamente, e’ una cosa ormai che fa parte della loro essenza, e’ un modo di vivere dettato dalla storia e dalla mentalità’ del posto.
3- Che impressioni ha avuto quando è entrata nella casa ritratta? Si è sentita parte di quel luogo?
Entrando in quella casa mi sono sentita subito a mio agio, i cubani sono molto ospitali, anzi ti danno la sensazione di essere tu stessa il loro diversivo. La porta d’entrata delle case e’ spesso aperta, un’invito ad entrare. Una porta che fa entrare in casa le notizie, le novita’, le curiosita’. Quella porta aperta io la chiamo il loro facebook. Per noi e’ strano pensare che un perfetto estraneo passando possa entrare in casa, farsi un giro, sedersi con noi a chiacchierare, fotografare. E’ una cosa impensabile. Non credo di essermi sentita parte di quel luogo, ma sicuramente non mi sono sentita un’intrusa.
FB Contatto: Daniela Contini
Per PHOLIO: Ilaria Sciadi Adel
L’attesa è come un sentimento a Cuba e il tempo è la sua casa.