Tra gli alti palazzi della città, in fondo sulla strada, una migrazione urbana “on the wild side”.
Uno scatto qui presentato di Emanuele Dello Strologo strizza curiosamente l’occhio al popolarissimo ritratto fotografico, opera di Iain Mac Millan, comparso nel 1969 sulla copertina dell’album “Abbey Road” del celebre gruppo inglese.
Viene immediato parlare del reportage di Emanuele Dello Strologo come un racconto “on the road”, dove gli individui ritratti appaiono come pellegrini metropolitani. La strada diviene la dimora degli stati d’animo nomadi cosicché, guardando questi scatti, pare di ascoltare i pensieri, gli umori, le parole dette sottovoce. Ma anche i gesti, il “non-verbale” di cui la città si fa cassa di risonanza ed al contempo custode.
Seppur giungla metropolitana, “wild side”, la città custodisce gli abitanti come sue parti integranti.
Appaiono “di passaggio” gli abitanti della città ritratta da Emanuele Dello Strologo, che sceglie la streetphotography come forma d’espressione per cogliere la quotidianità.
Si è sempre alla ricerca di qualcos’altro, dell’ “altro”, come se questo fosse contenuto chissà in quale lontano universo.
In verità è dalla quotidianità, quella che si amalgama nella vita di tutti i giorni, che occorre partire. Tra le pieghe della routine.
A rendere “di passaggio” gli abitanti della città, raccontata da Emanuele Dello Strologo, contribuiscono le inquadrature lunghe e profonde che ritraggono gli individui alla fine di interminabili cunicoli e strade infinite, mentre scorrono dinnanzi all’obiettivo del fotografo come se fosse lì ad aspettarli.
Il b/n scuro ed intenso diviene a volte come un vortice in cui sembrano restare impressi gli stati d’animo palpitanti e i pensieri silenziosi dei “walk men on the wild side”.
1- Definisce i Suoi scatti “street”, ma cosa intende per “street photography”?
Definire qui la mia Street non è facile ma potremmo riassumere il concetto dicendo che la mia Street si concentra su tutto ciò che mi circonda e in cui trovo ispirazione da un movimento, un particolare viso o “momenti” insoliti…un bellissimo palcoscenico da vivere e comunicare fotograficamente.
2- Gli individui da Lei ritratti appaiono sempre “di passaggio”. Dove stanno andando?
I miei personaggi non sanno mai di essere fotografati perchè non voglio rovinare ciò che stanno facendo o i pensieri nei quali sono assorti! Voglio documentare la realtà e questa non va fermata se si vuole cogliere il momento!
3- Si ritiene un “fotografo di passaggio”?
Mi ritengo un fotografo che desidera far vedere ciò che spesso per fretta o altro non riusciamo o non vogliamo vedere o semplicemente fotografare istantanee di vita, la quotidianità delle nostre Vie, Piazze e quant’altro!
Contatto FB: Emanuele Dello Strologo
Per PHOLIO: Ilaria Sciadi Adel
La strada diviene la dimora degli stati d’animo nomadi cosicché, guardando questi scatti, pare di ascoltare i pensieri, gli umori, le parole dette sottovoce.