Erkan Camlilar è un fotografo turco che non ama definirsi fotografo, bensì artista. E non ama neppure le parole, Erkan Camlilar , per cui è sufficiente l’immagine che sa parlare da sé.
Si ha come l’impressione, guardando con attenzione gli scatti qui presentati, di vedere questo artista a bordo di un treno mentre corre veloce sui binari in viaggio. E noi spettatori insieme a lui, perché pare di entrare dentro ogni atmosfera.
Le immagini appaiono catturate, prese come se fuggissero.
Sono i frammenti di una vita che scorre in viaggio, immagini che l’occhio coglie e che fa proprie.
Di fatti, guardando questi scatti, si è come dinnanzi ad un’opera d’arte contemporanea, frammenti che sembrano comporre un vero e proprio “ready-made” nell’accezione artistica del termine.
Perciò finestre, porte, fiori, persone sono come “oggetti prefabbricati” isolati dal loro contesto funzionale ed elevati allo “status dell’arte”. Ciò avveniva nel mondo dell’arte- si ricordi Marcel Duchamp con Bicycle Wheel nel 1913- e così accade con la fotografia di Erkan Camlilar.
L’artista turco coglie le immagini dal mondo e le imprime nella memoria, così facendo le restituisce allo spettatore sotto forma di “ricordo”. Per Erkan Camlilar nulla è come sembra: un palazzo con molte finestre diviene come un paesaggio lunare, per cui pare di essere dentro ad un’opera di René Magritte, sospesi nel tempo. E’ un viaggio attraverso la vita ed oltre, per guardare lontano oltre le parole.
1- Cos’è il tempo in fotografia e cosa rappresenta per Lei?
Il tempo è un bene prezioso, spesso sprecato. Sono spesso alla ricerca di quanto più tempo possibile per dedicarmi alla fotografia. La fotografia medesima è come un tempo tra due movimenti ed è come in un rallenty, oltre l’umanità, oltre il tempo.
2- Lei dice: “Io non amo le parole”. Parla, dunque, “fotografia”?
I fotografi sono soliti parlare molto di loro stessi e parlarsi addosso, immersi nella loro arroganza e ne loro egoismo. Io penso che non ci sia bisogno di parole in fotografia e che l’immagine chiede un freno a tutto questo. Mi piace definirmi un artista e non un fotografo, mi piace avere relazioni con altri fotografi e tenermi costantemente aggiornato, ma non amo parlare della mia fotografia. Saranno le mie immagini a farlo.
3- Lei è un viaggiatore?
Sono un essere umano e voglio sentirmi parte di ogni “stanza” della mia casa ( la Terra)!
Contatto FB: Erkan Camlilar
Per PHOLIO: Ilaria Sciadi Adel
Le immagini appaiono catturate, prese come se fuggissero.
Sono i frammenti di una vita che scorre in viaggio, immagini che l’occhio coglie e che fa proprie.