Si chiama Orlando e la sua storia è lunga secoli.
Come nel romanzo narrato dalla scrittrice britannica Virginia Woolf “Orlando”, Fabio Pelinga scrive una storia senza tempo.
Orlando non è né uomo né donna e non ha età, così in questi scatti appare un corpo la cui pelle pare d’alabastro.
E’ come un animale nel folto della foresta sotto una luna timida che gli “scrive” le ossa e la morbidezza dei fianchi e il profilo etereo. E’ Orlando che viaggia di tempo in tempo senza invecchiare, espressione dell’androginia umana e dello spirito che si sposa alla natura. Statuario ed al contempo flessuoso, il corpo ritratto da Fabio Pelinga appare come un’entità sovrumana che si staglia sulla terra tra le fronde degli alberi sontuoso e magnifico.
Sono immagini sognanti che denotano una sensibilità spiccata ed un tocco leggero che dalla fotografia arriva alle corde dell’animo.
Questa entità sembra sognare con lo spettatore ed anche con il fotografo che la ritrae, fa come se quest’ultimo non ci fosse o forse gli obbedisce come l’animale fa col suo padrone.
Negli scatti di Fabio Pelinga confluiscono gli archetipi di tutta la storia della fotografia, a partire dalla fine del XIX secolo: gli insegnamenti della fotografia purista, il primo contatto tra uomo e natura reso manifesto da quest’arte. Evidenti sono gli influssi dei grandi, da cui Pelinga sembra attingere con consapevolezza e piglio interpretativo: Tina Modotti, Edward Weston, Francesca Woodman.
Il portfolio qui presentato è un viaggio introspettivo ed esempio lungamente rappresentativo di come il fotografo sia anche artista ed anche individuo. La fotografia diviene in tal senso un mezzo per raccontare una storia, non una qualsiasi, bensì quella personale e farla affacciare un po’ senza che si mostri del tutto così come Orlando fa capolino tra li alberi sotto la luna del tempo.
1- Pensi alla parola “corpo”. Cosa Le viene in mente?
Il corpo visto singolarmente é soltanto ciò che l’uomo percepisce come natura ovvero come materia che (come un albero) ha un proprio sviluppo vitale. Quindi un oggetto puramente estetico al quale l’occhio da una soggettiva opinione.
2- Qual è la relazione che sussiste tra individuo, natura e fotografia?
Tra individuo e natura non ho una verità assoluta, essendo entrambe esseri viventi la cosa che trovo interessante é la ricerca da ambo le parti su cosa li spinga a cercare continuamente un equilibrio, passando attraverso continui cambiamenti e stravolgimenti nel loro percorso. Non mi interessa quanto una persona a lungo possa vivere o quanto alto diventi un albero, ma piuttosto il beneficio che sapranno produrre con la loro esistenza. Pensare questo é per me già una fotografia.
3- Si immagini immerso in una radura, provi a fotografarsi. Cosa vede?
Vedrei una foto mossa…
Contatto FB: Fabio Pelinga
Per PHOLIO: Ilaria Sciadi Adel
Sono immagini sognanti che denotano una sensibilità spiccata ed un tocco leggero che dalla fotografia arriva alle corde dell’animo.