Si immagini un indefinito paesaggio di luce, terra e mare. Un’alchimia di atmosfere e un alchimista della fotografia che all’alba e al tramonto cattura meraviglie naturali ed umane.
Si chiama Flavio Gori l’autore di questo portfolio fotografico delle architetture naturali ed umane.
Le chiama “architetture” i paesaggi naturali e le costruzioni civili ed artistiche che sono opere dell’essere umano.
Appaiono di fatti come “composizioni alchemiche”, in particolar modo quelle naturali, frutto della bellezza di queste ma anche di un occhio sensibile che scatta sfruttando le nuove tecnologie digitali. L’i-phone è un occhio portatile, leggero e dinamico con cui Flavio Gori scatta per lo più in bianco/nero.
Mentre le architetture naturali appaiono come alchimie che sono frutto della luce, della bellezza in natura e dell’occhio umano, quelle umane sembrano emergere da opere di De Chirico.
Metafisiche, palazzi e costruzioni alti ed immersi nell’ombra, un paesaggio lunare dove si riconoscono anche città italiane note.
Ma quali sono queste architetture naturali? Non appare come una contraddizione in termini il fatto che la natura possa essere associata ad architetture?
Non si tratta di questo, perché le architetture naturali sono le nuvole, irrequiete ed indomabili. Non se ne sa il processo di creazione, eppure sono lì stese come “costruzioni” mutevoli quanto repentine, soggette all’instancabile occhio dell’uomo che le vorrebbe far crescere in terra.
Le chiama “architetture” i paesaggi naturali e le costruzioni civili ed artistiche che sono opere dell’essere umano.