Il corpo è un’alcova. Dentro due intimità: la propria e quella condivisa con un’intimità altra, spesso familiare ed a volte sconosciuta. Il corpo è un luogo fatto di compresenze, così come gli organi condividono il medesimo spazio vitale, così fanno i sentimenti.
Fusion è il racconto fotografico di Germana Stella, un percorso di compresenze durato due anni.
V’è una fotografia introspettiva che guarda dentro se stessa, percettibile soltanto a pochi. Gli scatti di Germana Stella ricordano l’approccio che la fotografa americana Francesca Woodman aveva verso le cose del mondo: una tensione quasi ossessiva alla compenetrazione con la natura, una ricerca sul proprio corpo e della propria intimità. Così accade negli scatti di Germana Stella, nei quali lo spettatore ha l’impressione di trovarsi dinnanzi ad un’intimità svelata, mostrata ma non vetrinizzata.
Al contrario, dinnanzi ai corpi di Germana Stella si sta come in punta di piedi sulla soglia di una porta, mentre si guarda al di là. La fotografa, riflessiva quanto intimista, offre allo spettatore un posto in prima fila che è un privilegio, ovvero quello di guardar dentro se stessa. Lei si concede agli occhi degli altri, che sono il pubblico della sua fotografia.
Fusion nasce dal concetto di “fusione” che permea l’intera opera di Germana Stella e prima di tutto la sua vita e il suo approccio alla fotografia. La fusione avviene con un altro corpo, compagno di intimità profonda, nonché con il proprio cane.
Così vi si attacca tanto da compenetrare in loro, così da confondersi persino.
In fotografia, nelle arti in genere, così come nella vita parlare di sentimenti è il mestiere più difficile. Si rischia di non esprimerli al meglio o malevolmente.
Quel che Germana Stella mostra nei suoi scatti è una profonda predisposizione e propensione a quella che il teorico americano Howard Gardner definiva “intelligenza esistenziale”, cioè quella applicata nell’esercizio dei sentimenti e nella loro espressione.
Si può certo dire che Germana Stella sia una fotografa “affettivamente” intelligente.
1- Il corpo è un luogo?
Premetto che la prima domanda mi ha messa abbastanza in crisi perché il concetto di corpo è per me talmente complesso che non credo di aver trovato ancora una definizione alla quale associarmi del tutto, comunque sono quasi certa che la parola luogo non sia del tutto sbagliata, o meglio, sono del parere che un corpo sia una specie di macchina, la più complessa sicuramente, che assorbe in qualche modo straordinario le energie vitali dell’universo, per funzionare. E’ probabilmente è di energia che si parla quando avvertiamo delle vibrazioni nel stare accanto ad un altro “corpo”, e forse l’amore è questo, va al di la’ di tutte le definizioni filosofiche.
2- Fotografia e sensualità, quale la fusione?
La seconda domanda è per me importante per delucidare, una volta per tutte, coloro che male interpretano le mie fotografie. La sensualità in fotografia è forse uno dei linguaggi più semplici e scontati, un linguaggio comprensibile a tutti e quindi nel bene o nel male il messaggio viene percepito da ogni tipo di osservatore, la complessità del concetto sta nel non varcare il sottile confine con la volgarità, e li’ che si distingue la buona fotografia da quella cattiva.
3- Dice che la fotografia è un modo per Lei per farsi sentire senza parlare. Cosa dicono le Sue fotografie?
Una volta rimasi stupita di come diverse persone avevano interpretato diversamente una mia fotografia, ognuno aveva vesto ciò che voleva vedere, forse in base ai loro sentimenti personali. E allora magari è questo che dicono le mie foto, lasciano il beneficio del dubbio per far sì che chi le guarda veda ciò che sente.
Contatto FB: Germana Stella
Per PHOLIO: Ilaria Sciadi Adel
Fusion nasce dal concetto di “fusione” che permea l’intera opera di Germana Stella e prima di tutto la sua vita e il suo approccio alla fotografia. La fusione avviene con un altro corpo, compagno di intimità profonda, nonché con il proprio cane.