Segnali mandati senza sapere chi li raccoglie.
Inga Dinga è il “message in the bottle” portato dal mare, sirena raccolta dalla rete del suo pescatore, nonché autrice di questo suggestivo racconto fotografico.
Lituana e cultrice della fotografia da ben sette anni, Inga Dinga nutre una passione per oggetti d’antiquariato colmi di storia, per la fotografia analogica ed in particolare per la tecnica pinhole. Gli scatti qui presentati sono stati realizzati mediante la tecnica fotografica stenopeica, con cui le immagini sono colte tramite un piccolo foro al posto della lente.
Un racconto fatto di luce, del quale di primo acchito risulta inevitabile individuare preponderante un’atmosfera onirica e surreale, che abbraccia lo spettatore nella sua interezza.
La luce fa da padrona a cominciare dalla superficie delle acque, che appare crespa ma morbida al contempo. Poi la rete, luogo dove tutto ha inizio, appare catturare un oggetto sconosciuto: forse la luce, forse una sirena. Dalle maglie della rete, incastonata come un tesoro del mare, la sirena che appare in tutta la sua iconografia mitologica è come una creatura marina primordiale.
Poi la tempesta, il risveglio della natura e dei sensi dell’uomo che giunge fino al mare e il ritrovamento del “message in the bottle”.
Narra di desideri che sono come sogni questo racconto fotografico, messaggi portati dal mare che qualcuno invia e non si sa chi li riceve. E’ la legge della comunicazione che sempre contempla un mittente ed un destinatario, tra i quali corrono parole non dette, sentimenti e paure nascoste, speranze e sogni.
Ma ciò che importa è la risposta che deve giungere, dopo le parole trovate nella bottiglia.
Qualcuno è “in attesa” e se fosse lo spettatore?
1- Fotografare come catturare un sogno. Qual è il Suo?
In verità non ne possiedo uno. Penso che i nostri desideri non siano esattamente dei “sogni”, a meno che non si tratti di qualcosa di irreale, irraggiungibile e triste soprattutto. Credo che le mie fotografie costituiscano il mio personalissimo modo di sognare, di creare realtà alternative e parallele.
2- Qual è la differenza tra fotografia digitale fotografia stenopeica?
“Pinhole”: le immagini sono catturate attraverso un piccolo foro al posto della lente. E un’antica tecnica, utilizzata mediante un dispositivo chiamato camera oscura, e molto usato dai pittori. La luce filtra all’interno della scatola attraverso un foro molto piccolo e produce una proiezione rovesciata dell’oggetto sulla superficie opposta. Se lì viene posizionato del materiale sensibile alla luce (carta fotografica, pellicola o matrice anche digitale), si ottiene una fotografia. Con la fotografia stenopeica è possibile giocare su le lunghe esposizioni ed anche sulla prospettiva.
3- Che cosa c’è scritto nel messaggio contenuto nella bottiglia?
Questo è un segreto che voglio mantenere. Voglio lasciare che tutti vedano una storia diversa e che trovino il proprio personalissimo messaggio nelle mie visioni fotografiche.
Contatto FB: Inga Dinga
Per PHOLIO: Ilaria Sciadi Adel
Narra di desideri che sono come sogni questo racconto fotografico, messaggi portati dal mare che qualcuno invia e non si sa chi li riceve.