“L’innocenza è sempre alla ricerca di qualcosa” scriveva Plinio de Oliveira.
E’ un qualcosa che viene da dentro, di interiore che smuove tutto il resto.
L’innocenza è un potere e sembra non scalfirsi all’effetto degli agenti atmosferici dell’esistenza, neppure a Cuba dove i bambini reinventano il gioco soltanto con la loro “inocencia”. Densa di simbolismo, quasi una formula magica che apre tutte le porte la parola “inocencia”, dal suono dolcissimo ed intenso come gli scatti di Marco Taliani che mostra una sensibilità fuori dal comune.
Si lascia sedurre dal bianco/nero, dalla camera oscura e dalla streetphotography Marco Taliani, fotografo di origini romane che scopre il viaggio e ne fa anche una professione.
Ognuno degli scatti che compongono questo portfolio costituisce un passo di questo fotografo-viaggiatore lungo le strade sterrate della città di Cuba, con l’intento di raccontare quest’ultima con gli occhi dei bambini. La scarsa presenza di risorse e materie prime utili al fabbisogno quotidiano rendono difficile l’esistenza del popolo cubano, tuttavia la dignità forte e la ricchezza spirituale rendono tutto sopportabile e fanno riflettere le popolazioni occidentali.
La “inocencia” accomuna tutti, non soltanto i bambini, ma anche la popolazione adulta ed anziana. L’innocenza è uno spirito ed un atteggiamento nei confronti della vita.
L’approccio scelto dall’autore, attraverso l’utilizzo di ottiche grandangolari che colgono i soggetti da vicino, è discreto quanto attento al fine di coinvolgere lo spettatore.
E nello sguardo del bambino colto di profilo sta tutto l’avvenire di questa terra densa di “inocencia”.
1- Che significato attribuisce alla parola “inocencia”?
Il termine spagnolo “Inocencia” mi è parso da subito un titolo ideale per raccordare le immagini che compongono il portfolio, in quanto potrebbe essere associato sia all’innocenza dei bambini, veri protagonisti di questi scatti, sia alla situazione in cui l’intera isola si è venuta a trovare a seguito degli ultimi decenni di scelte politiche, che avrebbero in teoria dovuto favorire la popolazione, ma che nella realtà dei fatti hanno avuto ripercussioni sulla vita dei Cubani che sono sotto gli occhi di tutti, aggravate poi dall’embargo e dai rapporti tesi con il colosso Usa. Se alcuni servizi pubblici possono essere considerati all’avanguardia, il rovescio della medaglia è un’arretratezza generale che rende quest’isola così unica per il visitatore straniero, ma anche così poco accogliente per chi ci vive e si confronta con problemi che a noi europei possono apparire fuori dal tempo, come ad esempio la difficoltà di avere acqua corrente o di fare la spesa per cucinare un pasto “normale” con ingredienti basilari come pane, uova, latte, etc.
2- Che rapporto e differenze intercorrono tra la vita dei bambini cubani e quella dei bambini occidentali (nella fattispecie italiani)?
E’ indubbio che le possibilità economiche di una famiglia media italiana sono notevolmente superiori all’equivalente cubano, tuttavia sarebbe sbagliato dare per scontato che questa differenza si traduca necessariamente in una spensieratezza e gioia di vivere superiori, anzi, direi che potrebbe essere vero il contrario. Spero che le immagini di questo portfolio siano proprio uno spunto di riflessione per capire fino a che punto sia giusto concedere ai nostri figli, sin dai primi anni di vita, tutto ciò che il denaro ci consente di acquistare, magari per tenerli tranquilli davanti ad uno schermo. Siamo sicuri di fare il loro bene? Osservando come un bimbo possa ingegnarsi a giocare con un cerchione di bicicletta o con una cerbottana ricavata da una pianta trovata in aperta campagna, socializzando all’aria aperta, credo sia lecito chiedersi se riscoprire la semplicità di vita di epoche per noi lontane non potrebbe essere un antidoto naturale contro la noia e l’assuefazione che rischiano di inaridire lo spirito delle nuove generazioni nostrane.
3- Quando si parla di “innocenza”, si fa riferimento esclusivamente all’infanzia oppure anche alla vita adulta?
Personalmente ritengo che questo termine possa abbracciare le varie fasi della vita, pur se con sfumature diverse. L’innocenza fanciullesca è quella spontaneità che traspare dai volti di bimbi felici con poco, spensierati nei loro giochi e nelle loro avventure quotidiane. Fotografarli è una magia sempre nuova, mista di gioia ed imprevedibilità. In questo senso gli adulti sono dei soggetti meno intriganti, a mio modesto avviso, più scontati e spesso più posati. Tuttavia i ritmi di vita dell’isola caraibica sono ben lontani dalla frenesia e dallo stress che permeano le nostre giornate tipiche ed in questo senso ritengo che anche i Cubani adulti riescano ad affrontare tutto con uno spirito che difficilmente mi è capitato di trovare altrove. Credo che tutto sommato si sappiano godere quello che hanno, valorizzando anche le piccole cose ed in questo scorgo un senso di innocenza, nel senso che si trovano a trarre il massimo da condizioni ambientali che a noi europei potrebbero apparire insostenibili, ma che per loro sono la normalità e l’unica opzione al momento disponibile.
Contatto FB: Marco Taliani
Per PHOLIO: Ilaria Sciadi Adel
La “inocencia” accomuna tutti, non soltanto i bambini, ma anche la popolazione adulta ed anziana. L’innocenza è uno spirito ed un atteggiamento nei confronti della vita.