Non “una”, ma “questa” storia. Vista, sentita e poi raccontata da Mariano Silletti in questi scatti che sono come immersi in un oceano denso di bianchi e di neri.
Si chiama Ludovicu il protagonista di questa storia, non appare mai eppure se ne percepisce viva la presenza.
Gli scatti di Mariano Silletti, originario di Pisticci ed appassionato di fotografia da quindici anni, sembrano come i fotogrammi di un lungometraggio noir, dalle tinte forti e dal ritmo incalzante. Si immagina il fotografo a bordo della sua macchina, mentre “insegue” la storia, perché nel portabagagli tiene la sua macchina fotografica pronta all’uso, un po’ come il fotoreporter statunitense Weegee.
Non si tratta di un comune reportage di streetphotography e neppure di un racconto fotografico qualunque, innanzitutto “Ludovicu” è la persona e la storia.
Di rado capita di poter “guardare” un fotografo così peculiare come in questo caso, dove lo spettatore ha l’impressione di guidare la macchina, scendere ai posti di blocco per la ricerca, guardare negli occhi la donna e poi “Ludovicu”.
La tecnica fotografica utilizzata da Mariano Silletti è discreta ed al contempo mirata a cogliere il più impercettibile dei gesti e la più silenziosa delle emozioni. Perché è necessario esserci per raccontare. Ma si proceda con ordine.
Ludovicu ha cinquantasette anni ed arriva a Montescaglioso con la sua famiglia dalla Romania. Ludovicu è malato di Alzheimer.
Un giorno di dicembre del 2013 scompare, mentre la moglie Veronica lo attende per ore lunghissime. Ludovicu non torna e Veronica si reca alla caserma, ed è qui che ha inizio l’ “altra storia”, quella fotografica narrata da Mariano Silletti.
L’occhio sul paese nella valle, le case piccole, le pareti umide e fredde. E poi le luci elettriche della notte di dicembre, la macchina che corre sotto la pioggia fredda di dicembre; la casa di “Ludovicu”, lo sguardo di Veronica che torna indietro a quelle ore quando tutto era intatto. La stanza da letto di Veronica e Ludovicu è come un luogo sacro che custodisce l’amore che va oltre il tempo. Poi l’odore di Ludovicu, il ritratto impresso nella memoria di chi lo cerca lungo i sentieri avviluppati nella campagna di notte. La passione, il dolore, l’amore, il ricordo. Questa storia è una storia che va oltre il tempo e il luogo.
Il poeta persino Rumi scriveva: ““Là fuori, oltre a ciò che è giusto e a ciò che è sbagliato, esiste un campo immenso. Ci incontreremo lì.”
Contatto FB: Mariano Silletti
Per PHOLIO: Ilaria Sciadi Adel
Questa storia è una storia che va oltre il tempo e il luogo.