La violoncellista suona la musica del cercatore metropolitano.
Nella metropoli delle immagini una ragazza attende il futuro all’angolo della strada, dove l’uomo col cappello mette in testa i pensieri. Nella città delle immagini il cercatore metropolitano vede “Alice” e scopre “Wonderland”.
Yiannis Yiasaris è un cercatore che nella macchina fotografica nasconde gli occhi con cui guarda alla città in modo differente.
V’è un labile confine tra la realtà e ciò che di essa si scorge perché, in verità, la città sussiste di per sé ed al contempo restituisce a chi la guarda qualcosa, altro. Perciò è inevitabile distinguere tra ciò che la città dà e ciò che la città mostra a chi sa vedere. Il cercatore metropolitano è un osservatore silente ed attento, un esploratore che della macchina fotografica fa il suo cannocchiale col quale scruta il mondo. Così, guardandovi dentro, s’apre immensa la città rombante del frastuono metallico dei taxi, le mura graffiate dalle voci dei passanti e poi le storie agli angoli delle strade, quelle piccole che i più non vedono e che s’amalgamano nell’aria come in un intarsio. E’ la metropoli delle immagini quella che Yiannis Yiasaris racconta scatto dopo scatto con discreta dedizione.
Sorprende di questo fotografo il piglio sottile ed arguto nel catturare immagini significative ed impattanti. Scorrono, come in un vero racconto urbano, gli snap shot colti nell’intarsio, sapientemente costruiti ed al contempo naturalmente colti.
L’anelito alla ricerca e il desiderio smanioso di esplorare e trovare s’esprimono forti nel punto di vista con il quale il fotografo guarda alla città.
Inquadrature lunghe e spaziose abbracciano la città e i suoi abitanti. La macchina fotografica si muove sopra, sotto, cerca piani visuali diversi, s’avverte l’obiettivo fotografico spostarsi convulso; il cercatore metropolitano sa che se un’immagine è ciò che vuol trovare, allora deve cercarla.
Nella metropoli della immagini “Alice” scopre “Wonderland”, l’uomo col cappello ripone in testa i pensieri.
All’angolo della strada la ragazza attende il futuro, una violoncellista suona la musica del cercatore metropolitano.
1- Che significa “cercatore metropolitano” per Yiannis Yiasaris?
Colui che cerca umani istanti nella giungla metropolitana. Sono un cercatore metropolitano perché amo guardare gli individui nel loro habitat naturale, mentre sono ignari dal venir spiati. Voglio catturare gli istanti reali, sperando di raccontare una storia e lasciar allo spettatore l’impressione che quel momento sia infinito.
2- I personaggi che ritrae sembrano attendere qualcosa, ma in verità cosa attende Yiannis Yiasaris?
Ho smesso di aspettare molto tempo fa perché ho scoperto la meraviglia del cogliere l’attimo.
3- Lei è un fotografo-esploratore. Qual è la sua città e quest’ultima è reale o “interiore”?
La mia è una città reale, perché la mia fotografia vive di istanti colti che sono reali. Mi piace lasciare spazio all’interpretazione di chi guarda.
Così, guardandovi dentro, s’apre immensa la città rombante del frastuono metallico dei taxi, le mura graffiate dalle voci dei passanti e poi le storie agli angoli delle strade, quelle piccole che i più non vedono e che s’amalgamano nell’aria come in un intarsio.
Contatto FB: Yiannis Yiasaris
Per PHOLIO: Ilaria Sciadi Adel